Latte matterno e latte artificiale a confronto

separator

In Italia, la Settimana per l’Allattamento Materno (SAM) promossa da MAMI, si svolgerà, come ogni anno, dal 1 al 7 ottobre. In questa settimana si raggruppano gli sforzi di tutti i promotori dell’allattamento materno, i governi e gli enti… per sensibilizzare l’opinione pubblica e per generare sostegno, utilizzando un tema diverso ogni anno, sempre nell’ambito degli Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile del Millennio (OSS).

Comunque è giusto ricordare che nel resto del mondo la World Breastfeeding Week ha luogo dal 1 al 7 agosto. E per celebrarla presentiamo questa infografica che mette a confronto la composizione del latte materno e del latte artificiale.

 

Ma il latte materno e il latte artificiale sono la stessa cosa? Il latte artificiale è migliore di quello materno, o almeno equivalente? Senza dubbio, no!

Fino alla metà del XIX secolo, le alternative al seno della mamma erano quello della balia (“wet nurse”) o il cosiddetto “dry nursing” (preparazioni a base di latte di mucca con altri ingredienti ritenuti adatti ai bambini). Tuttavia la mortalità dei bambini alimentati con questo latte era altissima e si decise quindi di tentare di capire quale dei latti animali fosse il più simile a quello umano: il risultato fu che non era possibile sostituire il latte materno con altro alimento (anche se quello che più si avvicinava alle caratteristiche della donna era quello di asina).

A dire il vero, la colpa non era tutta del latte di per se: il reale problema erano le condizioni in cui le mucche venivano allevate e la scarsa igiene generale della conservazione del latte e dei primi biberon (esisteva in particolare una tipologia di poppatoio, “Siphonia”, che veniva comunemente denominato “la bottiglia della morte”, tanti erano i casi di neonati deceduti dopo il suo utilizzo). Soltanto nel 1800 si iniziarono ad utilizzare contenitori in vetro che potevano essere sterilizzati tramite bollitura. Nel 1845 venne brevettata la prima tettarella di gomma lavabile e pochi anni dopo, nel 1867, un industriale svizzero, Henri Nestlè, inventò la prima farina lattea da cui ebbero poi origine tutte le tipologie di latte in polvere successive. Da allora si è assistito ad un progressivo aumento dei bambini allevati col biberon (negli anni ‘60 e ‘70 si pensava addirittura che l’allattamento artificiale avrebbe sostituito se non completamente, comunque per gran parte, quello al seno).

Per fortuna attualmente ci troviamo di fronte a un’inversione di tendenza: Breast is Best (il seno è meglio) è il nuovo motto! L’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’UNICEF, il Ministero della Salute, associazioni non a scopo di lucro nate per dare supporto alle madri in allattamento, le nuove politiche negli ospedali di molti paesi del mondo… caldeggiano l’allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita del bambino e, in seguito, fino a due anni e oltre in integrazione alla normale alimentazione solida.

Mettendo a confronto la loro composizione – come nella grafica che segue -, è possibile notare come le differenze superino di molto gli aspetti più comuni e conosciuti. Nonostante bisogna partire dal fatto che il latte materno è un alimento “specie-specifico”: un alimento che le femmine di una specie producono con tutte le sostanze nutritive necessarie alle particolari esigenze del proprio piccolo. Da sempre la ricerca scientifica tenta di migliorare le caratteristiche dei latti formulati, ma il latte artificiale non potrà mai eguagliare la complessa composizione del latte materno.

Detto questo ci corre anche l’obbligo, tuttavia, di rassicurare tutte quelle mamme le quali, per svariati motivi e/o problemi, siano impossibilitate nell’allattamento al seno. Il latte artificiale non va demonizzato: è un valido supporto per chi ha problemi di allattamento al seno, ma non è l’unico e soprattutto non deve essere presentato per quello che non è, ossia un “sostituto perfetto e/o equivalente del latte materno”.

Fonti:
Calvillo A., Cabada X., García K.: La alimentación industrializada del lactante y del niño pequeño. El nuevo meganegocio. El poder del consumidor. México 2013.
Heslett C., Hedberg S. and Rumble H.: “Did you ever wonder what’s in… Breastmilk/Formula?”, developed as a student project for the Breastfeeding Course for Health Care Providers, Douglas College, New Westminster, BC, Canada 2007.
Storia dell’Allattamento. (http://www.mammaepapa.it)