Eponimia della Pelvi Femminile III - James Douglas

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James Douglas (1675-1742) è considerato uno dei più importanti anatomisti del Settecento. È conosciuto ancora oggi per il “cavo di Douglas” (chiamato anche sacco del Douglas, cavità del Douglas, spazio del Douglas o cul-de-sac del Douglas), ma il suo contributo è molto più importante (è stato anche un grande ginecologo e un raffinato botanico e zoologo, e la sua collezione delle opere di Orazio – 557 volumi – era ineguagliabile). Ha approfondito la conoscenza dell’anatomia del peritoneo, individuato nuovi muscoli ed ulteriormente sviluppato le conoscenze già acquisite in modo da poterle implementare in chirurgia. Inoltre, era un ostetrico così famoso che anche il poeta Alexander Pope lo ammirava per il suo carisma.

 

Nato a Badds, vicino a Edimburgo, Douglas apparteneva a una famiglia di 12 figli (fu il terzo figlio della famiglia Douglas), tra cui il noto litotomista John Douglas. Suo padre, William Douglas (morto nel 1705) era un importante proprietario terriero della regione e di una certa posizione sociale. James Douglas studiò all’Università di Edimburgo dove conseguì il Master of Arts (Magister Artium) nel 1694. Non si sa dove abbia ricevuto la sua formazione medica, ma conseguì la Laurea in Medicina presso l’Università di Reims nel 1699.

Nel 1700 arrivò a Londra, dove lavorò con Paul Chamberlen, un famoso ostetrico figlio di Peter Chamberlen III, inventore del forcipe ostetrico. Douglas si prese cura delle pazienti di Chamberlen in sua assenza e ricevete consigli da lui sulle terapie. I pazienti di Douglas a quel tempo erano persone comuni, principalmente piccoli commercianti o artigiani. Registrò meticolosamente i loro sintomi, fece le proprie osservazioni e documentò i risultati del suo trattamento. Col passare del tempo, continuò a trattare i poveri, ma gradualmente iniziò a curare l’aristocrazia. Il suo trattamento, tuttavia, come quello di quasi tutti i suoi contemporanei, era sostanzialmente ancora galenico: facendo affidamento sull’equilibrio degli umori, provocando il vomito, prescrivendo erbe di azione specifica sconosciuta. Se i suoi pazienti morivano, generalmente chiedeva il permesso di eseguire un’autopsia.

Uno dei più grandi contributi al progresso da parte di Douglas risiede nel fatto di essere stato il mentore di William Hunter (1718-1783): Douglas, che stava cercando un dissettore, non solo assunse Hunter nel 1741, ma lo volle anche come istruttore di uno dei suoi figli. Grazie alle conoscenze di Douglas e al suo incoraggiamento, Hunter divenne assistente chirurgico al St. George’s Hospital. Douglas fu colpito dalle capacità di questo brilliante giovane studente, ma la loro conoscenza fu interrotta precocemente, poiché Douglas morì nella primavera del 1742. Tuttavia, Hunter non pose fine al legame con la famiglia Douglas con la quale continuò a vivere fino al 1749 (era probabilmente fidanzato con la figlia di Douglas, che morì nel 1744).

Nell’unico anno del loro rapporto, Hunter si interessò alle materie anatomiche su cui Douglas aveva lavorato. Quindi l’anatomia degli aneurismi, delle ossa, della membrana cellulare e soprattutto dell’utero gravido furono gli argomenti su cui William Hunter elaborò molti studi e illustrazioni in varie date successive. Non è troppo dire che l’incoraggiamento e l’insegnamento ricevuti da Hunter durante questo periodo formativo furono un fattore importante per lo sviluppo dell’educazione medica britannica di cui lui e suo fratello John furono così ampiamente responsabili.

Quando Hunter morì nel 1783, cedette tutte le sue collezioni all’Università di Glasgow, che costituìrono la base della Hunterian Library and Museum dell’Università di Glasgow. Tra i documenti ci sono non meno di sessantaquattro manoscritti inediti di James Douglas su molti aspetti dell’anatomia, della storia naturale, della grammatica e dell’ortoepia, e la Collezione Blackburn in quella biblioteca contiene un numero enorme di documenti, disegni e note, quasi tutti dalla mano di Douglas: si possono anche vedere un’interessante serie di note di casi, scritte al capezzale dei suoi pazienti, risalenti al 1704 e che illustrano i problemi di diagnosi e trattamento in quel momento.

Tavola anatomica dell’utero gravidico tratta dall’opera di William Hunter

 

Douglas tenne lezioni private di anatomia a Londra, poiché, nel 1707, pubblicizzò “Un resoconto di ciò che il dottor Douglas si obbliga a eseguire in un Corso di Anatomia umana e comparata”. Questo corso sistematico veniva tenuto tre o quattro volte all’anno, al costo di tre ghinee e mezzo. Il motivo per cui Douglas aveva ripetuto più volte il corso era innanzitutto per motivi finanziari. In secondo luogo, Douglas insegnava qualcosa di diverso da quello che insegnavano i chirurghi al Surgeons’ Hall: si concentrò sull’anatomia comparata e non sulle tecniche chirurgiche, come avveniva nei corsi praticamente orientati per chirurghi. Douglas utilizzò nel suo corso preparazioni anatomiche e “corpi freschi”: quando i suoi cadaveri si seccavano, i corpi potevano essere ulteriormente rinfrescati iniettando nelle arterie e altri vasi cera colorata o sostanze come il mercurio (Douglas trascorse molto tempo a perfezionare le sue tecniche di iniezione).

Douglas fu eletto nel 1706 come Membro della Royal Society e la sua elezione fu seguita da una partecipazione molto attiva alle sue riunioni. Fece più di 40 comunicazioni originali alla Society, 14 delle quali furono pubblicate nella famosa “Philosophical Transactions”. Nel 1712, fu eletto alla Cattedra di Osteologia della Barber-Surgeons’ Company e alla Cattedra di Arris Muscular nel 1716.

Anche se nel 1720 la posizione di James Douglas in Medicina e Anatomia era piuttosto ben consolidata, non fu in grado di diventare membro del Royal College of Physicians poiché non era laureato né a Oxford né a Cambridge. Ma in quell’anno, tuttavia, quando il College riattivò le borse di studio Honoris Causa (principalmente per ospitare medici con titoli di studio stranieri), fu uno dei sei eletti, sebbene dovette pagare £ 100 per avere questo privilegio.

 

Il Cavo di Douglas

Nel 1707, Douglas pubblicò il suo libro di testo anatomico “Myographiae Comparatae Specimen, or a Comparative Description of all the Muscles in a Man and in a Quadruped”. In questo libro, Douglas fa presente l’importanza dell’insegnamento anatomico per il progresso della medicina e mostrò 13 muscoli come sue scoperte, ma vale la pena ricordare che nessuno di questi ottene il riconoscimento eponimico.

La sua principale e più importante publicazione fu quella sul peritoneo: “A Description of the Peritoneum and the Part of the Membrana Cellularis that is on its Outside, with an Account of the True Situation of all the Addominal Viscera” (1730), un’eccellente monografia che attirò l’attenzione sulla duplicazione della membrana peritoneale, a quel tempo un argomento molto controverso. In questo libro ci ha descritto la “linea di Douglas”, definendola indirettamente. In particolare, scrisse:

«Fatto ciò (un’incisione longitudinale), troviamo il peritoneo strettamente connesso al tendine della trasversale, pochissima sostanza vescicolare è percepibile ad occhio nudo tra di loro; e perciò è richiesta molta gentilezza e pazienza per dividere questo tendine dal peritoneo, fino alle pance carnose su ciascun lato. Successivamente proseguo verso la parte inferiore di questa parte anteriore, dove i musculi retti si trovano tra il tendine del trasverso e il peritoneo; e qui la separazione si effettua facilmente, perché la quantità di sostanza cellulare aumenta notevolmente fino all’os pubis».

Le altre caratteristiche eponimiche sono il “cavo di Douglas” e i “legamenti di Douglas”, quindi le pieghe peritoneali che lo delimitano lateralmente. Douglas descrisse lo spazio retto-uterino a lui intitolato affermando:

«Dove il peritoneo lascia la parte anteriore del retto, fa un angolo e cambia il suo corso verso l’alto e in avanti sopra la vescica. Un po ‘al di sopra di questo angolo c’è una notevole stenosi trasversale o piega semiovale del peritoneo che ho costantemente osservato per molti anni, soprattutto nelle donne».

La notevole stenosi o piega, la cui prima descrizione Douglas attribuisce a Winslow, un tempo era chiamata legamento di Douglas, ma ora è nota come piega retto-uterina.

La ragione per studiare il peritoneo è spiegato da James Douglas nello stesso libro:

«Quando ho iniziato le mie indagini su questa importante membrana, ho avuto principalmente in considerazione l’eziologia di diverse malattie; tra cui idropisia, ernie e alcuni altri incidenti peculiari delle donne».

E prosegue così:

«Al risveglio dell’alta operazione per la Pietra, fatta da mio fratello il chirurgo, anch’io mi sono impegnato a considerare il peritoneo in relazione ai diversi metodi di litotomia, visto che per l’esecuzione sicura di questa,  la conoscenza di questa membrana è della massima importanza».*

* Nel 1719 Douglas assistette suo fratello minore John, un medico brillante ma irascibile, nella divulgazione delle idee di John nell’introduzione della litotomia sovrapubica, uno dei primi tentativi di chirurgia addominale di routine in Inghilterra.

 

Litotomia Sovrapubica di John Douglas (1719)

 

Nella scienza ostetrica Douglas studiò attentamente l’anatomia del bacino femminile e del feto.

 

Già nel 1713, Douglas stava lavorando alla sua “Osteographia” e artisti raffinati, come il celebre François Boitard (1670 – c.1715), furono impiegati per completare questo ambizioso progetto. Nel 1729, Douglas espose alla Royal Society una serie di 47 figure con le loro rispettive descrizioni (successivamente ripianificò le figure e ora se ne contano più di 60). Questo studio, che fu sostenuto dal re Giorgio I, purtroppo non fu mai pubblicato, sebbene la maggior parte del lavoro fosse finito. Se fosse stato pubblicato sarebbe stata, senza ombra di dubbio, la più grande opera anatomica del Settecento.

James Douglas morì nel 1742 e William Hunter, in una toccante lettera che scrisse alla madre (e che ora è al Royal College of Surgeons of England), ci ha illustrato egregiamente il momento della morte del suo mentore:

«All’alba del giorno della morte del dottor Douglas, sono stato chiamato per su suo desiderio; mi afferrò la mano e pronunciò poche parole. Non mi lasciava uscire dalla stanza.  Sono rimasto seduto sul suo letto fino passato mezzogiorno, quando è spirato con la sua mano chiusa nella mia».

James Douglas deve essere ricordato oggi per la sua penetrante mente scientifica, la sua profonda dedizione al sollievo dei pazienti e la sua passione per l’evoluzione della conoscenza. Persino Alexander Pope ha mostrato il suo apprezzamento per il grande medico nelle seguenti righe:

«There all the learn’d shall at the labour stand, and Douglas lend his soft, obstetric hand».

 

FONTI E BIBLIOGRAFIA

Donaldson IM. “Smellie & Hunter: Atlases of the gravid uterus. Part 2”. J R Coll Physicians Edinb (2016)

Douglas J. “A description of the peritoneum, and of that part of the membrana cellularis which lies on its outside, with an account of the true situation of all the abdominal viscera”, Printed for J Roberts; London (1730)

Guerrini A. “Anatomists and entrepreneurs in early eighteenth-century London”.  J Hist Med Allied Sci. (2004)

Oughterson AW. “James Douglas and the surgery of the peritoneum”.  Yale J Biol Med. (1930)

Persaud TVN et al. “A History of Human Anatomy. James Douglas of the pouch”. Brock H. Med Hist. 1974, Charles C Thomas Publisher Ltd. (2014)

Thomas BK, “James Douglas of the pouch, 1675-1742”. Br Med J (1960)