Il parto podalico è quello nel quale il bambino è rivolto verso il canale vaginale non con la testa (posizione cefalica), ma con i piedi. Il 95% delle nascite per parto naturale avviene da una posizione cefalica del bambino, ma un restante 5 % avviene con bambini podalici.

Consuetudine vuole che il feto, verso il settimo o l’ottavo mese, si giri da solo assumendo la cosidetta posizione cefalica, ma in questo caso non lo fa. Se il feto resta seduto, rannicchiato su se stesso con le natiche rivolte verso il basso e le gambe incrociate, si parla di posizione podalica completa. Se le gambe sono tese e i piedi rivolti in basso, invece, si parla di posizione podalica incompleta. Ma perché il bambino non si gira nella posizione corretta? Ecco i principali motivi:

  • Parto prematuro.
  • Parto gemellare, dove uno o entrambi i feti non potevano muoversi.
  • Il piccolo invece di piegare le gambe le ha distese e ha quindi difficoltà a girarsi.
  • Il liquido amniotico è insufficiente oppure troppo,
  • L’utero è troppo stretto in alto, troppo piccolo o deformato.

La dinamica del parto naturale cambia se il bambino è podalico, perché le parti del corpo non rispondono alla stessa maniera di un parto “cefalico”. Diversamente dal cranio, le natiche del bambino sono più molli: esercitano quindi una pressione minore sul collo dell’utero, e quindi la dilatazione non è la stessa.

Un parto podalico naturale, quindi, vuole che la gestante sia guidata e seguita dal ginecologo perché il parto non sarà semplice: oltre a essere più lento, risulterà più complicato e, in alcuni casi, il ginecologo dovrà intervenire con specifiche manovre per favorire l’espulsione:

* La manovra di Lovset consiste nell’afferrare le natiche del bebè girandolo su se stesso per liberare le braccia, in modo che così la testa esca da sola.

* Inoltre è possibile utilizzare la manovra di Mauriceau, che consiste nel mettere il proprio braccio sotto il bebè con le dita nella sua bocca per piegargli la testa, con il mento sullo sterno, con lo scopo di ridurre il diametro della testa e favorirne quindi l’uscita.