Giornata Internazionale per l'Eliminazione della Fistola Ostetrica

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C’è un proverbio africano che dice che “Il sole non dovrebbe mai sorgere o tramontare due volte su una donna durante il travaglio”. Ma per milioni di partorienti in Africa e Asia il travaglio sembra non avere mai fine (in alcuni casi dura anche quatro giorni!). Quando infine arrivano in ospedale, spesso è troppo tardi non solo per il neonato ma anche per la stessa madre. Se la donna sopravvive a un parto complicato può avere una necrosi dei tessuti molli, che vengono schiacciati tra le ossa del cranio del feto e del bacino della madre e rimangono senza irrorazione sanguigna. Come conseguenza di questa necrosi si crea una lacerazione tra la vescica e la vagina, il retto e la vagina o l’uretra e la vagina. Lacerazione che viene denominata fistola ostetrica.

Queste lesioni lasciano un segno indelebile: una grave incontinenza urinaria e/o fecale che spesso provoca a queste donne, gravi traumi anche a livello sociale. Sono derise, abusate e isolate dalle famiglie e dalle comunità.

In Europa e in America le fistole ostetriche sono state una realtà comune fino a tutta la seconda metà dell’Ottocento, ma grazie all’ampia copertura garantita dal sistema sanitario e all’assistenza ante e post natale, sono praticamente scomparse. Nei paesi in via di sviluppo invece (soprattutto Africa Subsahariana, Asia e Medio Oriente),  si vedono ancora oggi. Secondo i dati raccolti dalla World Health Organization (WHO) oltre due milioni di donne sono affette dal problema della fistola ostetrica. In generale, si stima che nel mondo si contino ogni anno circa 50.000-100.000 nuovi casi e solo in Etiopia se ne verificano circa 9.000 all’anno. Questi dati hanno spinto la comunità internazionale a introdurre come obiettivo dei “Millennium Development Goals” la fine delle fistole ostetriche e tutti i governi sono stati sollecitati a intraprendere azioni concrete per organizzare meglio tre aspetti fondamentali:

  • La prevenzione
  • La riparazione chirurgica
  • Il reinserimento delle donne guarite nella vita sociale.

La Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Fistola Ostetrica vuole quindi essere un evento che collabori efficacemente per aumentare in modo significativo la coscienza collettiva di questa realtà, che è del tutto prevenibile e in molti casi curabile.

 

Fonti